La Zanzara Tigre (Aedes albopictus) è un insetto di origine asiatica, dotato di notevole plasticità nell’adattarsi a utilizzare qualunque piccola raccolta d’acqua dolce per l’ovideposizione e per il successivo sviluppo larvale, e per la resistenza al disseccamento delle uova per molto tempo.
L’importazione dagli areali d’origine o da zone di colonizzazione secondaria, è avvenuta attraverso il commercio di copertoni usati (le zanzare depongono le uova appena sopra al pelo dell’acqua ristagnante nelle gomme) e delle piante ornamentali che vengono trasportate in acqua, specialmente gli alberi di Dracena e gli arbusti (compreso il “lucky bamboo”).
Nel nostro Paese dagli inizi degli anni Novanta, la specie ha trovato condizioni climatiche, trofiche e ambientali ottimali per riprodursi e proliferare e, in questi ultimi anni, ha progressivamente colonizzato aree sempre più estese lungo tutta la penisola, sovrapponendo la sua azione a quella delle altre specie endemiche.
I suoi siti di sviluppo larvale non sono rappresentati da bacini allagati, stagni e corsi d’acqua a lento deflusso, come avviene per molte altre specie culicidiche, quanto piuttosto dai cosiddetti microfocolai urbani, come caditoie stradali, sottovasi e qualsiasi altra raccolta di acqua di ridotte o ridottissime dimensioni.
Sfasciacarrozze, depositi di copertoni usati, discariche, cimiteri, orti urbani sono tra i più comuni esempi di luoghi ricchissimi di focolai di sviluppo larvale; un qualsiasi contenitore abbandonato all’aperto e destinato a riempirsi dopo ogni pioggia rappresenta un sito idoneo all’ovideposizione.
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