Accampamento francese a Pra Catinat
CHIABRERA Mario
Acquerello, 100x70cm
Per trascorrere l’inverno del 1692 l’esercito francese, al comando di Nicolas de Catinat de La Fauconnerie, si accampò a Fenestrelle in una località che dal comandante prese il nome – Prà Catinat significa infatti “Prato di Catinat”.
La località ai piedi dell’Orsiera venne scelta dal Catinat perché il campo si trovava in posizione strategica per controllare sia Pinerolo e la Val Chisone, sia il Monginevro e la Val Susa. Con un esercito di 10.000 uomini si stabilì in quella località, adatta ad ospitare al sicuro le sue truppe e ottimale per recuperare legna, dai molti boschi presenti nelle vicinanze, per costruire baracche, cucinare e scaldarsi.
Passato l’inverno, dopo diversi spostamenti a Oulx, Bussoleno e Abbadia Alpina, il Maresciallo francese convocò il consiglio di guerra una volta intuita la minaccia di Vittorio Amedeo II che era intenzionato ad interrompere le comunicazioni tra Susa e Briancon. L’intenzione del Duca era infatti quella di occupare il Col delle Finestre ed il Monginevro attraverso le montagne dei Valdesi e mantenere un presidio nelle vicinanze di Villar Perosa in modo da poter fronteggiare il Catinat.
Catinat espose la sua intenzione di conservare i passi alpini che portano verso la Savoia ed il Delfinato, staccando una parte delle sue forze per andare ad occupare il Colle delle Finestre insieme ad altre posizioni ed ordinando al generale Larray di avanzare su Fenestrelle e di fronteggiare il nemico.
Certo che Vittorio Amedeo II avesse presto attaccato Pinerolo il Catinat ne rafforzò la guarnigione, di sette battaglioni, con altri cinque, facendoli discendere dal Rocciacotello.
Attraverso Dubbione, si portò quindi a Villar Perosa, dove rimase alcuni giorni per osservare meglio i movimenti dei nemici.
Prima di correre il rischio di restare tagliato fuori dagli Spagnoli, che avanzavano dietro le montagne, nella notte del 21 luglio 1693 si portò infine verso Castel del Bosco e di qui a Fenestrelle.
CHIABRERA MARIO
Classe 1951, originario del Monferrato, pittore autodidatta si cimenta con l’acquerello. Prima sposa l’acqua con il colore, poi macchia il foglio con il pennello, creando immagini semplici, eteree e velate.
Le sue origini contadine contaminano i suoi paesaggi fatti di cieli, alberi e colline lontane.
Dal 2012 coordina il progetto VolverArte coinvolgendo artisti, pittori, scultori, autori, ecc. nell’allestimento di mostre e nella promozione della cultura locale.