Gli scontri a fuoco e la cavalleria
SOGLIA Nicola
Olio su tela, 100×70 cm
Le due linee, degli alleati e dei francesi, si incontrarono con un angolo che ebbe il suo vertice nell’ala sinistra francese. Quest’angolo oggi si trova nei terreni a nord di Volvera e qui si svolse la battaglia più cruenta.
Svoltesi le prime fasi della battaglia la speranza di una vittoria degli alleati non sembrava troppo temeraria. Questa impressione corse anche per il campo nemico e costrinse i francesi a compiere altri tre attacchi contro la fanteria alleata che tuttavia sostenne sempre vigorosamente il loro urto.
In questa parte del campo i Dragoni Rossi diedero prova di coraggio e tenacia, la terra si tinse del sangue dei caduti.
I comandanti alleati cercarono di far avanzare le fanterie per poter battere in modo definitivo la sinistra francese e prendere poi di fianco la destra, quando giunse notizia che la loro sinistra era rotta e che la destra avversaria stava marciando alle spalle della seconda linea alleata.
Catinat nel raccontare questa parte della battaglia accenna di aver visto reparti di fanteria alleata alternati con cavalleria. Questo viene attribuito da molti storici come causa della sconfitta di Vittorio Amedeo II. Promiscuità di questo genere avvennero certamente in questa battaglia nell’uno e nell’altro esercito.
I cavalieri impiegati in battaglia vennero armati pesantemente con un moschetto a pietra focaia un po’ più corto del fucile di fanteria (canna lunga 900/1000 mm) munita di un gancio a molla, con un paio di pistole a pietra focaia che venivano acquistate direttamente dai comandanti di Compagnia.
Tutte le armi, sia da taglio sia da fuoco, utilizzate in questo periodo storico erano spesso molto disuniformi. I cavalli della cavalleria, utilizzati nella Battaglia della Marsaglia vennero approvvigionati dallo Stato al momento della formazione dei reggimenti di ordinanza. Questi destrieri da combattimento provenivano dalla Germania, dovevano essere alti e robusti e di età tra i 5 e 7 anni.
Sopraggiunta la cavalleria francese gli Alleati si trovarono circondati da ogni parte. La carica della cavalleria fu devastante e costrinse la fanteria alleata ad isolarsi
SOGLIA NICOLA
Nasce a Castel San Giorgio (SA) nel 1949 e ha frequento l’Istituto D’Arte di Salerno. Avendo sempre avuto una spiccata attitudine per il disegno tecnico e per la mano libera, comincia successivamente ad abbinare l’arte incentrata sulla pittura ad olio, la china ed il carboncino. Perfeziona la tecnica nel corso degli anni in particolare per quanto concerne la rappresentazione figurativa, ispirandosi al modello del Caravaggio. Ha partecipato a diversi concorsi ed esposizioni.
Ha fatto parte di diverse associazioni d’arte e dal 2012 collabora nel progetto VolverArte.