Incendio del castello di Rivoli
MANIS Marisa
Olio su tela, 70×100 cm
Le azioni devastatrici del Catinat non si limitarono alla reggia di Venaria Reale. Infatti, il 2 ottobre 1693 venne incendiato anche il castello di Rivoli. .
Dopo il rientro di questo distaccamento, il Catinat si mosse da Avigliana e andò ad accamparsi tra Rivalta e Beinasco, a Doirone, con una marcia resa difficile dall’attraversamento di numerose vigne e fossi.
Negli anni a venire la rinascita di Rivoli diventa un espresso desiderio di Vittorio Amedeo II, che chiamerà dapprima Michelangelo Garove e poi, nel 1718 Filippo Juvarra. Il periodo storico è molto importante per i Savoia, siamo al termine della Guerra di Successione Spagnola, che vedrà il Duca Vittorio Amedeo II assurgere alla corona del Regno di Sicilia, che nel 1720 diverrà Regno di Sardegna. Rivoli è parte integrante dei disegni del monarca, secondo la quale, il Castello doveva diventare una grande residenza in grado di rivaleggiare con quelle appartenenti alle grandi dinastie europee, divenendo testimonianza indiscussa del nuovo status e della posizione assunta dai Savoia nel panorama politico europeo.
MANIS MARISA
Marisa Manis dalla sua terra (Sardegna) ha assorbito una creatività atavica. Le sue opere, diverse per soggetto, testimoniano l’ampiezza dei suoi interessi figurativi. Le tecniche miste utilizzate, ivi compreso il collage, sono sempre associate all’uso dei colori: acrilico, olio, acquerello e china. Una produzione variegata e contraddistinta da un linguaggio formale lirico e soggettivo che coniuga la finalità estetica con una profonda riflessione su problematiche contemporanee. I suoi “pezzi forti” sono i “Libri d’Artista”: veri e propri cataloghi da tappezziere trasformati in spazi della memoria, in una dimensione fluttuante tra collage e pittura. Dal 2007 è socia della Promotrice delle Belle Arti e dal 2011 del Piemonte Artistico Culturale di Torino. Diversi primi premi in prestigiosi concorsi. Attiva la sua partecipazione alle collettive. Da evidenziare: Concorso Nazionale di Santhià; le mostre itineranti sulla Sindone – Il Lino e la Tela (2010); 150 anni dell’Unità D’Italia (2011) con associazione Zerbino e presso l’Istituto Italiano di Cultura a Praga; alla Biennale di Venezia padiglione Italia e al Palazzo Nervi di Torino nel 2012.